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L’isola in movimento. Intervista a Stefano Salaris

28 Mag 2013

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Come nasce ila società e quali servizi offre?

Krene S.r.l. è il centro di competenza nel software del gruppo Bassilichi, azienda toscana leader in Italia nel settore dei servizi di sviluppo software e system integration, per il mondo bancario e la Sanità.

L’attività in  Sardegna inizia nel 2008, quando Krenesiel, Società Sarda per l’Informatica fondata a Sassari nel 1986  e facente capo al Banco di Sardegna) entra a far parte del gruppo Bassilichi, con il nome di Krene, acquisendo una partecipazione maggioritaria pari al 60% del capitale sociale. Nel 2011 la quota di partecipazione sale all’85% del capitale sociale: la società amplia definitivamente le proprie competenze nell’ambito dello sviluppo software e rafforza  il proprio posizionamento nella Pubblica Amministrazione sarda. Attualmente tutte le attività di sviluppo software del gruppo toscano sono concentrate su Krene  in Sardegna (oltre che a Bologna) e, in particolare, a Sassari e Cagliari. In totale l’azienda conta circa 100 dipendenti.

Qual è la vostra esperienza sui bandi pubblici?

La Pubblica Amministrazione e il settore bancario rappresentano i due principali mercati di riferimento per Krene. In ambito pubblico, i principali clienti sono le Aziende sanitarie, la Regione e le società regionali, dove i servizi erogati riguardano essenzialmente i pagamenti elettronici e l’assistenza informatica. Molto meno sviluppato è il mercato degli Enti Locali, che, in parte per la contrazione dei budget pubblici, in parte per la difficoltà a far emergere una domanda di prodotti e servizi evoluti, richiedono le nostre tipologie di prodotti e servizi in misura minoritaria.

L’azienda partecipa in maniera sistematica a gare pubbliche, sia in Sardegna che nel resto del Paese. Le gare sono solitamente sopra soglia e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.  L’ufficio gare è composto da 5 persone che si occupano della parte amministrativa e tecnica. In caso di gare più grandi e complesse, abbiamo il supporto degli uffici della capogruppo.

Krene partecipa anche a bandi europei su tematiche su cui ha una competenza specifica e soluzioni di mercato all’avanguardia. E’ il caso, ad esempio, delle gare sulla farmacovigilanza, oppure per la gestione dei laboratori di analisi, su cui l’azienda riesce ad essere competitiva anche rispetto ad imprese non italiane. Aprirsi al mercato dei bandi europei è molto importante, non solo per il curriculum ma anche per le competenze organizzative, manageriali e di contenuto che si acquisiscono.

L’azienda è anche molto sensibile al tema delle reti e dei partenariati di impresa: alle gare si partecipa sempre cercando partner locali, con l’obiettivo di limitare la frammentazione della partecipazione e creare sinergie tra competenze e esperienze. L’impressione è che la cultura del “fare insieme”  si stia gradualmente diffondendo anche in Sardegna e che ci sia molta più apertura verso questo tipo di raggruppamenti che in passato.

Il problema a mio avviso maggiore legato al mercato degli appalti pubblici  è quello dei tempi: dal momento in cui si comincia a parlare di una gara al momento dell’aggiudicazione può trascorrere anche più di un anno. Questo nel nostro settore è molto pericoloso perché i cambiamenti sono rapidi e le soluzioni offerte nell’offerta dopo un anno possono non essere più adeguate o innovative.

Come valuta l’esperienza dello Sportello Appalti Imprese e quali servizi dovrebbe offrire?

Seguo fin dall’inizio l’attività dello Sportello Appalti, che ritengo un’iniziativa estremamente utile proprio per l’idea di fondo che lo anima, cioè far dialogare le stazioni appaltanti e le imprese, creando occasioni di riflessione, dibattito, confronto. Questo è a mio avviso l’aspetto più importante, perché nella quotidianità la stazione appaltante è un soggetto sconosciuto con il quale è difficile confrontarsi o anche soltanto interagire.

Ritengo utili tutti i servizi svolti, anche se il nostro principale interesse è sull’aggiornamento normativo:  la non conoscenza delle norme ci impedisce spesso di cogliere opportunità di mercato importanti e anche di essere più consapevoli e pronti a tutelarci in caso di problemi che possono insorgere  durante la gestione del contratto.

Come valuta l’esperienza dei Laboratori di simulazione bandi?

Ho partecipato al primo laboratorio, che si è tenuto a Nuoro lo scorso 24 maggio. Reputo molto utile il confronto sulle offerte tecniche: noi imprese spesso ci  atteniamo in modo rigoroso a quello che viene indicato nei materiali di gare e il timore è sempre quello di scrivere troppo o troppo poco, mentre è importante avere indicazioni, suggerimenti e strumenti utili a migliorare la qualità dell’offerta e a “entrare in sintonia” con la stazione appaltante, dando vita a progetti che trasmettono affidabilità e competenza.

Il laboratorio inoltre è stato utile per capire i meccanismi e le tecniche che guidano le commissioni nello stabilire i punteggi e nel creare le griglie di valutazione.  Anche in questo caso è un percorso virtuoso di “conoscenza reciproca” che aiuta a evitare fraintendimenti e luoghi comuni.

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