Chi è e che cosa fa Progetto H?
Progetto H è una cooperativa di tipo B che opera nel territorio della Sardegna centro-occidentale da più di trent’anni. La sua mission è finalizzata a sostenere e sviluppare politiche di welfare locale attraverso la partecipazione attiva alla vita comunitaria, a favorire l’inserimento lavorativo di persone disagiate e a sviluppare l’imprenditoria sociale attraverso una lettura costante dei fabbisogni della comunità e dei singoli. La cooperativa agisce secondo azioni specifiche e mirate a diffondere la cultura dell’inclusione sociale e lavorativa, attivando processi che possano coinvolgere l’intero tessuto economico al fine di consolidare il ruolo dell’impresa quale fautrice di processi di coesione, sviluppo e crescita sociale.
Qual è la vostra esperienza in materia di gare pubbliche?
Abbiamo 4 persone che si occupano di gare: chi fa lo studio del capitolato, chi organizza la documentazione, chi scrive il progetto. L’offerta tecnica viene elaborata da un Esperta nella progettazione con il supporto del responsabile dei diversi settori. Gli ambiti tematici su cui operiamo, anche attraverso le gare, sono: turismo, ristorazione, inserimento lavorativo, formazione. Lo scouting delle gare utili è compiuto dal responsabile di ogni settore. Le competenze sono miste: amministrative e tecniche. Dal punto di vista strettamente legale ci appoggiamo sia ad un ufficio legale esterno sia a Confcooperative, che mette a disposizione degli associati un tecnico che ci supporta negli aspetti normativi dei bandi.
Come sta cambiando il mercato nel vostro settore? Quali i punti di forza e le criticità che state riscontrando negli ultimi anni?
La nascita dei mercati elettronici e di Sardegna CAT hanno rappresentato per noi una svolta, dal punto di vista del mercato e delle opportunità. Negli ultimi due anni, grazie al MEPA e al CAT, abbiamo avuto un incremento importante sul numero di gare a cui abbiamo partecipato e quindi un miglioramento nelle opportunità. Un altro aspetto molto positivo nel nostro settore è stato il rafforzamento del criterio dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV) che ha consentito di sviluppare progetti di qualità.
Le criticità che riscontriamo sono invece di tre tipi:
- I sistemi di valutazione sono a volte incomprensibili e troppo eterogenei. La parte economica talvolta è costruita in modo tale da invalidare la valutazione tecnica, poiché le formule eliminano i vantaggi della valutazione tecnica, a fronte di ribassi economici molto elevati;
- La normativa non è chiara, soprattutto per quanto riguarda il ricorso alle centrali di committenza locali, per cui gli operatori economici fanno fatica a capire a chi devono rivolgersi (a parte Consip e Sardegna CAT);
- Requisiti stringenti in materia di certificazione di qualità (in modo particolare nel settore ristorazione) a volta impediscono di partecipare e di costruire partenariati alle gare. Alcune certificazioni hanno costi molto elevati (es. certificazione ambientale, Filiera alimentare) e solo le grandi organizzazioni non regionali possono mantenerle. Ad esempio, i bandi sulla ristorazione di Consip richiedono ben 4 certificazioni e noi non siamo riusciti a partecipare.
Lei usufruisce dei servizi dello Sportello Appalti Imprese?
Si, abbiamo frequentato numerosi corsi dello Sportello Appalti Imprese e ci sono stati molto utili, anzi, abbiamo deciso di partecipare ad alcune gare dopo aver seguito tali corsi.
Quali sono i vostri fabbisogni? In che modo un servizio come quello dello Sportello Appalti Imprese potrebbe aiutarvi ad esser più competitivi sul mercato?
Per noi è essenziale la formazione, che deve essere continua. Potrebbe essere utile approfondire anche con le stazioni appaltanti il tema delle formule alla base del punteggio economico in modo da poter comprendere quali sono le logiche che le stazioni appaltanti seguono e le ragioni alla base delle diverse soluzioni adottate.