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L’isola in movimento. Intervista a Luca Melis, titolare della società cooperativa Karel

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Come nasce la Karel e quali servizi offre?

La Karel nasce nel 1997 come società cooperativa. Opera nel settore dei prodotti audiovisivi e cinematografici a livello prevalentemente regionale. Attualmente il cliente pubblico pesa sul fatturato per circa il 50%, mentre si stanno riducendo, soprattutto a causa della difficile congiuntura economica, le opportunità nel settore privato.

Qual è la vostra esperienza con la pubblica amministrazione e, in particolare,  sui bandi pubblici?

I bandi pubblici sono per noi molto importanti e in media partecipiamo a circa 10 gare l’anno. Si tratta principalmente di procedure aperte e negoziate. Dal punto di vista del criterio di aggiudicazione la maggior parte delle gare è al massimo ribasso: purtroppo le gare con offerta economicamente più vantaggiosa sono molto scarse e ciò danneggia un settore dove invece la qualità del prodotto può essere accertata soltanto con progetti tecnici di qualità.  Questo è un aspetto che ci sta penalizzando molto, anche perché i nostri concorrenti sono spesso società non specializzate e non qualificate, ma che riescono ad aggiudicarsi gli appalti grazie a ribassi molto forti.  Quello che è cambiato nel mercato non è tanto il numero di concorrenti, che resta comunque piuttosto limitato, ma soprattutto la tipologia di soggetti, con l’arrivo di fornitori e liberi professionisti  che hanno una struttura di costi ben diversa dalla nostra.

Partecipiamo alle gare da soli o in  raggruppamento con società locali o nazionali. I partenariati sono fondamentali per completare l’offerta e la gamma dei servizi erogabili: noi siamo specializzati in produzione di contenuti audiovisivi ma vi sono altri aspetti che spesso sono richiesti nelle gare e che noi non possiamo curare, come, ad esempio, gli allestimenti, le installazioni, la comunicazione, l’organizzazione degli eventi. Attraverso i partenariati riusciamo a partecipare alle gare più complesse e a fornire servizi a maggior valore aggiunto.

Abbiamo proposte pronte anche per partecipare a progetti europei sui temi della cultura e della cinematografia, ma in questo settore abbiamo ancor più bisogno di collaborazione con soggetti specializzati in grado di supportarci nella parte amministrativa e nella costruzione dei partenariati internazionali.

Quali sono le maggiori criticità che riscontrate nella partecipazione alle gare?

Dal punto di vista amministrativo, le semplificazioni introdotte recentemente e la diffusione dell’autocertificazione ci hanno molto aiutato: adesso la preparazione della documentazione è molto più agevole rispetto al passato.

Più in generale riscontriamo enormi differenze tra un bando e l’altro, soprattutto per le diverse capacità e competenze delle stazioni appaltanti.  Se con alcune amministrazioni lavoriamo molto bene ed è facile dialogare e confrontarsi, con altre è tutto più complesso e abbiamo difficoltà a leggere ed interpretare i capitolati. Per questo, a mio avviso, è strategica la formazione e la crescita delle competenze sia dal lato della domanda che dell’offerta.

Come valuta l’esperienza dello Sportello Appalti Imprese?

Il mio giudizio è assolutamente positivo. Ho apprezzato sia il percorso formativo che si è svolto a Cagliari, sia le diverse iniziative di consulenza diffuse sul territorio. Ritengo opportuno promuovere ulteriormente il servizio e farlo conoscere il più possibile sul territorio, valorizzando al meglio le attività e i servizi erogati.

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