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L’Isola in movimento. Intervista a Gianluca Cocco, Regione Autonoma della Sardegna

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Quali sono state le ragioni che hanno portato all’attribuzione del  premio a Sardegna Ricerche e  i criteri di valutazione che sono stati adottati?

Sardegna Ricerche ha ottenuto il marchio  “Sardegna compra verde A”, la prima delle tre categorie previste per il marchio regionale. Si è infatti usato un marchio con i tre livelli A, AA, AAA come per gli elettrodomestici, con cui si ha maggiore familiarità. I criteri per l’ottenimento sono quindi distinti in base alla categoria, ma sostanzialmente sono tre.

Per quanto riguarda l’Ente nel suo complesso:
1) Aver adottato una strategia complessiva sul GPP, sancita da una delibera di impegno nella quale si assume formalmente la decisione di adottare procedure di acquisto basate sul rispetto di criteri di sostenibilità ambientali.
2)  Aver intrapreso azioni di formazione, informazione e sensibilizzazione sul tema, o in termini di partecipazione ad occasioni formative o in termini di erogazione di momenti di formazione all’interno dell’Ente per rendere la struttura più consapevole del nuovo traguardo.
3) (Per le categorie AA e AAA) aver adottato un vero e proprio Piano di Azione in materia di acquisti verdi, cioè un piano complessivo che indiche le strategie, le azioni, gli strumenti, i tempi e le risorse messe a disposizione per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità.

Per quanto riguarda la parte acquisiti:
4) aver fatto acquisti verdi, attraverso almeno due gare, di cui una inserita nelle categorie previste nel PAN GPP. Ovviamente, maggiore  è il numero di gare verdi effettuate maggiore è il livello di marchio che è possibile ottenere:

a.    marchio A: almeno due gare verdi, ma nessuna quota prestabilita;
b.    marchio AA: almeno il 20% di gare verdi;
c.    marchioAAA: almeno il 40% di gare verdi.

Al momento gli enti che hanno il marchio in Sardegna sono, oltre a Sardegna Ricerche, 5 province e 1 comune. Sardegna Ricerche risulta dunque essere il primo ente regionale ad aver ottenuto questo importante riconoscimento.

Qual è la strategia di azione alla base del marchio e i vostri obiettivi in materia di sostegno agli acquisti verdi?

I principi strategici che sono alla base del Marchio sono due:

gli acquisti verdi come strategia dell’Ente e non come effetto della buona volontà del singolo funzionario: il premio viene erogato in presenza di un atto formale che sancisce l’impegno complessivo della struttura e non dei singoli individui;

• il marchio come strategia di miglioramento continuo e non come riconoscimento una tantum: a differenza dei numerosi premi/riconoscimenti esistenti a livello nazionale, la certificazione rilasciata dalla Regione Sardegna spinge gli Enti al miglioramento continuo e si basa su un monitoraggio della performance finalizzato a conseguire lo step di marchio successivo.

Il nostro obiettivo come Regione è dunque quello di premiare gli enti virtuosi ma anche quello di accompagnare gli enti, attraverso un’azione di supporto tecnico, a fare sempre di più e a qualificare la loro azione per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

Come valuta la diffusione del GPP in Sardegna: quali sono le linee di tendenza e i risultati conseguiti negli ultimi anni?

Gli acquisti verdi sono diventati una priorità strategica nel quadro delle politiche di razionalizzazione, efficientamento e qualificazione della spesa pubblica; il grado di consapevolezza sia dalla parte domanda che da quello dell’offerta è crescente e il contesto senza dubbio favorevole sia a livello regionale che nazionale. La crisi ha sicuramente accelerato questo processo e negli ultimi anni si è rafforzato il principio “consumo meno, compro meglio, risparmio di più”, facendo in modo che la logica ambientale si saldi finalmente alla logica economica.

Basti pensare al Collegato Ambiente della Finanziaria 2014 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, attualmente in discussione in Parlamento. Il Collegato prevede all’art. 13 e 14:

• l’introduzione di un incentivo per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e sono muniti di registrazione EMAS (che certifica la qualità ambientale dell’organizzazione aziendale), o di marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica di “prodotti”, comprensivi di beni e servizi). Il beneficio è una riduzione del 20% della cauzione a corredo dell’offerta, ai sensi dell’art. 75, comma 7, codice appalti;

• l’obbligatorietà dell’inserimento dei “criteri ambientali minimi” (CAM) per i prodotti o servizi che prevedano l’emissione di  CO2 e/o la produzione di rifiuti.

La diffusione di una cultura del GPP tuttavia non è semplice e continuano ad esservi numerose resistenze, sia da parte delle aziende che lamentano costi più elevati dei prodotti certificati e un ritorno non certo dell’investimento, sia da parte delle stazioni appaltanti, che devono imparare a fare bandi conoscendo meglio il mercato di riferimento e acquisendo una migliore capacità di valutazione dei fornitori.

Strumenti innovativi e tecnologie evolute di valutazione dei fornitori potrebbero essere la chiave di volta per rendere la PA più capace di valutare gli approvvigionamenti, anche quelli realizzati in modalità verde.
Su questi temi le opportunità sono enormi per la Sardegna, soprattutto se si guarda al settore dell’edilizia e dei lavori pubblici, che andrà ripensato e riprogettato in tutti gli anelli della filiera, con l’obiettivo di riconvertire gli operatori privati e creare competenze per indurli a lavorare nella filiera del recupero degli edifici, della ristrutturazione e rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica. Su questi temi le imprese sarde devono attrezzarsi, anche per sostenere la competitività delle aziende non sarde.

La Regione Sardegna su questi temi è una best practice a livello nazionale e i risultati si iniziano a vedere: il 40% dei comuni sardi ha partecipato alle iniziative previste dal Programma “Sardegna Compra Verde” e il 18% dei comuni coinvolti effettua acquisti verdi (dato aggiornato a marzo 2014). Le gare verdi negli ultimi due anni sono state 140.

Il percorso è dunque ormai tracciato e siamo fiduciosi sulla possibilità di realizzare traguardi sempre più ambiziosi ed importanti.

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