Come e perché nasce l’idea di una cooperativa operante nel settore della “mobilità sociale delle persone svantaggiate attraverso l’idea di sostenibilità ambientale”
La cooperativa Abracadabra nasce nel gennaio 2011 dall’incontro di un gruppo di ragazzi di diversa provenienza, alcune con esperienza di detenzione e disagio sociale, altre provenienti dall’Università ma anche dall’impresa, che si sono unite per un obiettivo comune creando un gruppo pluridisciplinare.
L’idea alla base del progetto di impresa è la convinzione che l’ambiente può essere uno strumento educativo e pedagogico in grado di restituire dignità e consapevolezza alle persone e che dall’incontro tra pedagogia e ambiente possono nascere progetti innovativi e qualificanti.
La cooperative conta oggi circa 5 persone ed è attiva su due ambiti di attività:
- Abracadabra: progetto di recupero e riciclo selettivo della carta grafica con la quale attraverso un accordo con la cartiera Papiro Sarda s.r.l. e l”allestimento di un laboratorio attrezzato, si riescono a produrre risme, quaderni, block notes e altri articoli di cartotecnica in carta 100% sarda, 100% riciclata e senza l”ausilio di sostanze chimiche e inquinanti e direttamente a casa nostra.
- eco-nautica, progetto di lavorazione dei ponti per imbarcazioni che evita l”abbattimento delle foreste birmane, da cui proviene, spesso illegalmente, la gran parte del teak naturale.
Che tipo di rapporti avete con la Pubblica Amministrazione, con particolare riferimento alla partecipazione alle gare e appalti pubblici?
Abracadabra partecipa a gare ed appalti pubblici sia indirettamente tramite il Consorzio Andalas de Amistade sia direttamente rispondendo a richieste di preventivi per piccole forniture di carta riciclata.
La partecipazione ad un Consorzio più grande e strutturato è un aspetto fondamentale per consentire di lavorare su contratti più grandi che la Cooperativa da sola non sarebbe stata in grado né di ottenere né di gestire.
La parola chiave per il futuro è “fare rete”, nella consapevolezza che solo attraverso la collaborazione e il partenariato si possono sviluppare progetti che guardano non solo al profitto ma anche alla sostenibilità sociale e ambientale.
Cosa pensa dei cosiddetti Acquisti Pubblici Verdi? Crede siano un’opportunità per le pubbliche amministrazioni e le imprese?
Gli acquisiti pubblici verdi sono una grande opportunità sia per la PA che per le imprese, purché il riferimento sia sempre alla qualità di quello che si produce e non solo alla quantità. Oggi si parla molto di “criteri green”, ma sarebbe meglio forse parlare di una visione ecologica e sociale complessiva finalizzata alla promozione e alla sviluppo del territorio sardo.
Ad esempio, sul tema carta, non è forse sufficiente avere la certificazione ambientale ma capire quali sono le materie prime utilizzate, la loro provenienza, la loro destinazione.
Cosa si dovrebbe fare per promuovere egli acquisti verdi e sostenibili in Sardegna?
Occorre come dicevo una visione complessiva che coniughi il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità con la valorizzazione del territorio e con la tutela di altri principi, come la filiera corta, le produzioni del territorio, la qualità finale del prodotto. A questo scopo, ben vengano le iniziative che si stanno facendo ma esse devono essere accompagnate da un sistema di controllo su tutta la filiera.
Cosa ritiene dovrebbe fare lo Sportello Appalti per sostenere le imprese sarde nel mercato degli appalti?
L’iniziativa è meritoria e può rappresentare un grande aiuto per le imprese piccole della Sardegna che non hanno la forza di dialogare e interagire con la pubblica amministrazione.
E’ però importante che lo Sportello dialoghi in maniera continuativa con le imprese, al di fuori dei tecnicismi che spesso ostacolano il dialogo tra PA e sistema economico.